Ciao Lucia
Scusa il ritardo della mia risposta, ma per vari motivi non è stato possibile fare un incontro con tutta l'associazione per porre le questioni della tua precedente lettera e ho dovuto tirare le fila personalmente con contatti con alcuni soci per avere uno scambio di idee.
Intanto spero che lì in Mongolia tutto proceda bene e alcune difficoltà di cui mi hai scritto siano superate
Riguardo alla tua lettera non ti posso nascondere una certa sorpresa. Ci eravamo lasciati, anche con padre Ernesto, nell'attesa di un parere dalla vostra casa madre sul progetto già fatto nella prospettiva di avviare una convenzione tra ASF e la Missione Consolata. Nella tua lettera non ci sono notizie in merito e il lavoro fatto viene quasi "cancellato" dalle nuove richieste di accorpare in un unica costruzione residenze e centro sociale.
Questo pone alcuni problemi, noi abbiamo presentato alla nostra sede nazionale un progetto complessivo per fasi e con intenti di metodo (etico) di lavoro, ora sarebbe necessario riformulare il programma di progetto con qualche lungaggine burocratica.
Personalmente ho dedicato molto tempo al progetto, tutto il mese di luglio e poi il viaggio in agosto, e il mio apporto ritengo essere "piuttosto" qualificato. Buttare ora via questo lavoro non può avvenire senza una riflessione sulla reale necessità di un nuovo progetto alternativo e valutando i tempi e i costi che questo comporta.
Ritengo poi che la collaborazione debba venire formalizzata tra le parti, per noi questo è importante.
Nella prossima riunione di ASF riaprirò le questioni sul progetto.
Intanto aspettiamo vostre osservazioni
Un Abbraccio a tutti i missionari
Carlo
mercoledì 30 gennaio 2008
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2 commenti:
ciao a tutti,
lasciai un commento sulla mail del gruppo ma avete ragione non era il posto giusto.
Credo che la lettera di risposta che avete scritto sia molto pertinente.
E' importante che siano chiare le parti du tutti e che non facciamo progetti cosí a caso per chi non ha fondi per farseli fare altrove.
nel senso che abbiamo bisogno di un contratto sempre.
un'altra cosa che avevo sottolineato é quanto sia importante che i progetti nascano da esigenze concrete e vere, e che il rapporto tra l'ente locale e i beneficiari sia doumentato e verificabile.
é importante perché nel futuro chiunque voglia visitare il progetto possa trovarci cosa fu presentato e redatto e non altro.
vi seguo da lontano..
ciao
Sono d'accordo con la posizione di Chiara sulla neccessità di chiarezza dei rapporti tra le parti. Leggendo la e-mail di risposta di Suor Lucia rimasi perplessa e delusa perchè - come clienti capricciosi e dimentichi del rapporto umano instaurato - i Missionari chiedono ad ASF un nuovo progetto ignorando le richieste inoltrate. Apprezzo e stimo il lavoro svolto dalle Missioni nei PVS perchè in molti casi i loro interventi oltre ad essere gli unici esistenti sono altamente qualificati (penso ad es. all'Ikonda Hospital realizzato dai Missionari della Consalata in Tanzania, www.ikondahospital.org). E proprio per questo convengo con Carlo che un lavoro per essere qualificato non può avvalersi solo del contributo volontario. A mio avviso credo che i Missionari a questo punto debbono sopratutto chiarirsi le idee: se optare per un progetto di qualità e di livello professionale - che comporta anche dei costi - oppure se avvalersi esclusivamnte del contributo gratuito dei volontari che sostengono le Missioni.
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